fantahorror dot com - gli anni 50, l'età d'oro della fantascienzaQuando i Mondi si Scontrano” (“When Worlds Collide”) è un film catastrofico dai presupposti fantascientifici prodotto con la consueta attenzione da George Pal e diretto con poca ispirazione da Rudolph Matè. Paradossalmente il film è più godibile oggi, con la benevolenza critica ispirata dagli anni trascorsi, che all’epoca della sua prima uscita cinematografica quando, per esigenze commerciali, la riuscita di un film fantastico era subordinata al presupposto di mostrare quante più creature repellenti e mostruose il budget permettesse. Essenzialmente la trama narra dell’imminente distruzione della Terra causata dalla collisione con una gigantesca stella di nome Bellus, e del conseguente piano di evacuazione totale della popolazione mondiale a bordo di giganteschi razzi. La sceneggiatura è tratta dall’omonimo romanzo di Balmer e Wylie (che nel 1934 aveva suscitato l’interesse anche di Cecil B. De Mille) mentre gli effetti speciali, vero punto di forza dell’opera, sono affidati alla cura amorevole di Pal che fu ampiamente ricompensato con l’assegnazione di un premio Oscar. Le scenografie di Hal Pereira risultano invece abborracciate efantahorror dot com - gli anni 50, l'età d'oro della fantascienza posticce, con fondali dipinti eccessivamente visibili e artificiosi soprattutto nella parte finale dell’opera ambientata sul pianeta destinato ad accogliere i profughi terrestri. Malgrado il budget inadeguato alle esigenze di Pal, l’anonimato pressoché totale dei suoi protagonisti ed un’abbondante dose di cliché narrativi, “Quando i Mondi si Scontrano” è sopravvissuto molto bene al passare degli anni e si pone come un precursore illustre di quel filone “catastrofico” che avrà i suoi momenti di maggior successo negli anni ’70. Non si può a questo punto non citare “The Whip Hand” di William Cameron Menzies, anche se l’evidente appartenenza del film al genere horror (pur se con connotati fantascientifici) rende inevitabile un suo approfondimento in una sede diversa. Nel 1952 vedono la luce due film di diversa estrazione ma di intenti simili, se non speculari, il deludente “Invasion U.S.A.” di Albert Zugsmith e il divertente “Red Planet Mars” di Harry Horner. Entrambe le opere (in particolare quella di Horner) utilizzano infatti la figura degli alieni malvagi come mezzo di propaganda anticomunista, insinuando subdolamente nel pubblico la paura di una possibile e violenta invasione dell’America da parte delle potenze rosse. 

Luigi De Angelis

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